Apolide e poliglotta, tra gli innovatori del linguaggio circense del dopoguerra, Leo Bassi (60 anni) è considerato un gigante mondiale dello spettacolo e della provocazione. Stabilitosi ultimamente in Spagna, per il pubblico ibericoè diventato celebre come una sintesi di Benigni, Grillo e Dario Fo: è impegnato nella difesa del laicismo e riconosciuto come l'ispiratore del movimento degli indignados. Leo Bassi discende da una famiglia circense fondata 150 anni fa in Italia da un ex-garibaldino. Nato a New York da genitori franco-italiani, dopo una carriera di acrobata nei più grandi music-hall del pianeta (è cresciuto tra le braccia di Louis Armstrong e Groucho Marx), diventa uno dei più grandi giocolieri del mondo: ma negli anni '70 lascia improvvisamente i successi del circo per portare la propria arte in strada e legarla ai valori della società, diventando uno degli inventori del nouveau cirque. Crea spettacoli imprevedibili, basati sulla provocazione-agitazione, sul nonsense, sugli eccessi, rompendo generi e collocandosi in una zona franca tra il comico, l'arte circense, l'agitazione sociale e il teatro. Parla otto lingue, riceve montagne di querele, si è trovato una bomba in camerino da parte di movimenti integralisti e non si ferma davanti a niente. Ha definito sé stesso "il Bin Laden dei comici". Utopia "Utopia" ha debuttato nel 2009 e ha girato il mondo. Con questo spettacolo, il buffone di origine circense continua a scagliarsi contro il potere costituito, in questo caso la finanza mondiale. "Utopia" ha anticipato incredibilmente la crisi del modello neo-liberista e delle ideologie, smascherata in modo sorprendente attraverso la forza e la poesia del clown. Il quotidiano El Pais ha definito lo spettacolo "la speranza come soluzione alla crisi". (Ente Manifestazioni Pescaresi)
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